Commento all'articolo del Messaggero Veneto di oggi 7 febbraio 2020
In qualità di Presidente, devo precisare che l'Associazione Parco del Natisone non ha nessun potere di intervento diretto in situazioni di criticità di ogni genere segnalate lungo il corso del fiume.
I soci VOLONTARI possono solo svolgere azione di sensibilizzazione ed educazione ambientale.
L'Associazione ha il merito di avere presentato un progetto di valorizzazione del fiume ponendo in essere anche azioni di vigilanza, come la creazione del gruppo dei Guardaparco, che hanno portato ad un miglioramento del rapporto dei cittadini con il fiume.
Inoltre ha fatto adottare alla Regione Friuli Venezia Giulia lo strumento del Contratto di Fiume, facendo del Natisone il progetto pilota regionale e di questo siamo estremamente orgogliosi.
Ben vengano quindi le segnalazioni dei cittadini che evidenziano alcune criticità, peraltro già note, questo dimostra l'amore e l'attenzione della comunità verso il nostro fiume, purché evitino di addebitare responsabilità a chi non ne ha.
Infatti è opportuno puntualizzare che la vigilanza e l'eventuale intervento sulle problematiche riscontrate sul fiume, compresi eventuali sversamenti anomali, è competenza dei Comuni e dei diversi enti sovracomunali quali Acquedotto Poiana, Consorzio Acquedotto Friuli Centrale ed Agenzia Regionale Protezione Ambiente.
Come Presidente dell'Assemblea del Contratto di Fiume del Natisone, composta da tutti i 15 Comuni del bacino del Natisone e anche gli enti titolati ad intervenire in materia di inquinamento ambientale, mi preme sottolineare che abbiamo individuato come obbiettivo assolutamente prioritario il miglioramento della qualità delle acque. A breve varrà reso pubblico il Piano Strategico che illustra dettagliatamente gli assi di intervento.
1.Asse Tematico : “Qualità dell’acqua, qualità dell’ecosistema fluviale, rischio idraulico, geomorfologia fluviale, adattamento ai cambiamenti climatici”
2.“Paesaggio, Pianificazione territoriale, cultura locale, fruizione e sviluppo economico del territorio fluviale".
Questo documento è fondamentale per poter procedere al reperimento delle ingenti risorse economiche necessarie a raggiungere i diversi obbiettivi il più ambizioso dei quali è la balneabilità del Natisone inserita in un articolato progetto di sviluppo turistico di cui il Parco fluviale è una parte fondamentale.
E' un processo complesso definito dalle direttive europee e non sarà possibile raggiungere il traguardo in tempi brevi. Ma la pazienza è la virtù che dobbiamo praticare.
Nel caso specifico di Via degli Abeti dobbiamo porci alcune domande.
1.Nell'ultimo episodio, segnalato dal signor De Anna, non si erano manifestate precipitazioni tali da giustificare l'entrata in funzione dello scolmatore di piena quindi cosa ne ha provocato l'attivazione?
2.A quale categoria di sostanze appartiene la materia sversata nel fiume visibile ad occhio nudo?
3.E' possibile che il problema sia determinato da un comportamento illecito di qualche residente?
Sono domande alle quali è necessario dare una risposta. Restiamo in attesa.
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