Sono giorni inquieti questi che viviamo. Siamo nella Storia, testimoni di sconvolgimenti impensabili fino a pochi anni fa. E' di oggi la notizia che Trump vuole dividere madri e figli dei clandestini che entrano negli USA. Qualcuno può pensare che sia solo un disincentivare la migrazione ma questa scelta risuona orribilmente e richiama un passato che pensavamo non si sarebbe più ripetuto. Oggi, ognuno di noi è chiamato ad interrogarsi sul senso della propria vita, del proprio impegno e del proprio appartenere o meno a una comunità di uomini liberi. A maggiore ragione questa riflessione deve emerge, in modo prepotente, in coloro che rivestono ruoli di responsabilità politica. Lo sdegno che monta prepotente tra i cittadini, non lascia immune chi, con spirito di servizio, ha assunto il ruolo di Amministratore. La feroce lotta politica che imperversa nel nostro Paese e in tutto il mondo fa presagire futuri grandi cambiamenti. Che siano positivi è tutto da dimostrare. Ognuno di noi è chiamato a fare una scelta di campo. Da un lato l'aggressività, il rancore, la rivendicazione cieca di diritti non sempre giustificati, dall'altra l'assunzione di responsabilità, l'opera concreta, l'impegno civile. I valori di democrazia, convivenza civile, dovere civico, tolleranza, vengono sbeffeggiati, vilipesi, irrisi, considerati una debolezza. Nel buio della Storia sembra smarrirsi il senso della vita collettiva e prevalgono le pulsioni individualiste ed egoiste. Il motto prevalente sembra essere "Si salvi chi può". Nella politica spicciola, come in quella grande, sembrano prevalere interessi personali o di cordata che nulla hanno a che fare con i bisogni reali di ampi strati di popolazione. Mancano le Guide illuminate. In questo bailamme anche un oscuro Amministratore "ai confini dell'Impero" si trova disorientato e costretto a rivedere credenze e posizioni che pensava consolidati. Tutto diventa confuso e incerto. Che fare? E' esattamente questo lo stato d'animo che mi ha abitata negli ultimi mesi. Ho guardato sgomenta la trasformazione del mio Partito di appartenenza che, al pari degli altri, scivolava verso le sterili polemiche, le aggressioni verbali, lo sberleffo, la contrapposizione a prescindere dal merito delle questioni trattate. Al pari di altri movimenti, che dell'aggressione e della violenza verbale hanno fatto la loro nota distintiva, anche il mio PD è diventato luogo di scontri feroci e vendette personali. Nulla di tutto ciò ricorda lo spirito originario da cui è nato. La speranza di rinnovamento si è arenata nel piccolo cabotaggio di corrente. E mi sono accorta che questo mondo in mutazione stava inquinando anche me. Le piccole gioie legate al raggiungimento di qualche risultato venivano avvelenate da confronti inconcludenti e, a volte, dall'indifferenza di coloro che avrebbero dovuto essere alleati. Disillusione e tristezza hanno prevalso in me per lungo tempo. Poi ho compreso: tutto poteva cambiare, nel mio piccolo mondo, se fosse cambiata la mia attitudine. Così, lentamente ma con tenacia, la mia parte più vera è riemersa liberandosi della contrapposizione ma anche del bisogno di approvazione. Così ho ritrovato in me lo spirito autentico della mia scelta di impegno civico. Il servizio alla comunità, il desiderio di creare il bello e l'utile, l'assunzione di responsabilità rispetto alle necessità di chi con voce debole chiede attenzione. Ed ho ritrovato i principi in cui credo profondamente: Responsabilità, impegno, servizio, apertura di cuore. Credo che queste parole debbano qualificare una persona che si cimenta nella Politica, accompagnate da gioia, condivisione e concretezza. Improvvisamente mi sono accorta che il "Luogo" nel quale mi trovavo non favoriva l'espressione delle mie qualità migliori bensì mi trascinava in emozioni negative e spegneva il mio slancio. La scelta è maturata lentamente ed ora è giunta a compimento. Dal 1° marzo non sono più un iscritto del Partito Democratico. Lascio, portando nel cuore un sentimento di gratitudine verso Sara Vito e Mariagrazia Santoro che, a livello regionale, hanno sostenuto la mia azione; spero che sui progetti concreti il loro appoggio non venga meno, non per me ma per la nostra comunità. Recupero uno spazio di libertà. Potrei parlarvi delle mie difficoltà all'interno del Circolo di Cividale; non è necessario, lo avete letto ripetutamente sul "Ponte", attacchi vergognosi a cui nessuno a ritenuto di rispondere in mia difesa. Potrei descrivere le mie perplessità su come sono state definite ed attuate le riforme regionali e nazionali. Potrei. Preferisco condividere con voi un rinnovato slancio ideale. Il mio impegno futuro continuerà principalmente sul progetto del "Parco del Natisone" e in tema di salute e sanità, ma non verrà meno anche nel vigilare sull'operato dell'Amministrazione in carica. A livello comunale ho concordato con il Capogruppo Martina la mia permanenza all'interno del Gruppo consigliare del Partito Democratico; spero si creino le condizioni per poter concludere questo mandato amministrativo al suo interno ma come "indipendente", avvalendomi della "libertà di mandato" previsto anche per il Consigliere comunale. Qualora così non fosse troverò altre strade e altri modi per onorare il mio mandato. Questo devo a chi mi ha dato fiducia votandomi nel Maggio del 2015 sotto questo simbolo. L'impegno sarà moltiplicato e nutrito dalla speranza di poter essere più incisiva. Credo che ogni persona possa fare la differenza; credo che ci sia speranza di invertire la rotta che ci sta portando verso il baratro; credo che le persone di buona volontà debbano ORA farsi avanti e unirsi per riaccendere non solo la speranza ma anche la fede nella nostra capacità di andare oltre gli egoismi personali per contribuire a costruire un futuro meno incerto e buio. Io farò la mia parte cercando di dare il meglio di me. Su questa strada intendo camminare, spero che alcuni di voi vogliano in questo sostenermi. VIVA CIVIDALE, VIVA L'ITALIA, VIVA L'EUROPA UNITA.
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