IL MIO INTERVENTO IN CONSIGLIO COMUNALE
Il Gruppo consigliare del Partito Democratico ha seguito, con sentimenti di partecipazione e solidarietà, la vicenda che ha avuto per protagonista il nostro concittadino Prof. Livio Bearzi e la sua famiglia.
In premessa ricordiamo che, molti di noi, hanno vissuto in prima persona l’esperienza del terremoto e tutti siamo consapevoli di quanto l’evento che ha interessato il Friuli nel 1976, abbia lasciato una traccia indelebile nelle nostre vite. Ancora oggi accade che, per una vibrazione improvvisa degli edifici, il cuore salti in gola per l’allarme che il corpo scatena fisiologicamente, quale meccanismo di autodifesa e conservazione.
Per tale motivo, siamo certi che i primi segnali dati all’Aquila dalle scosse di terremoto che hanno preceduto quella drammatica del 6 aprile 2009, non siano stati ignorati dal Prof. Bearzi che, come noi, ha sperimentato quello del Friuli.
Riusciamo ad immaginare la preoccupazione, lo smarrimento, e il forte senso di responsabilità, verso la struttura che dirigeva, che certamente lo hanno investito in quei difficili momenti.
Proviamo anche ad immaginare il suo dolore straziante, provocato dalla perdita della vita di tre studenti a lui affidati dalle famiglie. E’ un padre anche lui.
Questo dolore è la condanna che sconterà ogni giorno della sua vita e non vi è grazia che possa alleggerire il suo fardello.
Per tutti questi motivi, senza entrare nel merito della sentenza, gli esprimiamo tutta la nostra convinta solidarietà.
Ma questa sentenza ci consegna chiare indicazioni sugli ambiti di responsabilità del Dirigente scolastico, ambiti per i quali la normativa deve essere modificata.
La stessa mobilitazione del mondo della scuola della nostra regione e dell’intero Paese, stanno a indicare che con questa sentenza si è probabilmente oltrepassato un limite alla responsabilità attribuita alla figura professionale del Dirigente scolastico.
Ben vengano le iniziative di tutti i parlamentari che, a più voci e concordemente si stanno impegnando per una discussione e modifica in Parlamento.
Resta il rammarico del vedere un uomo che noi conosciamo come retto ed umanamente sensibile, sottoposto ad una prova durissima, quella della carcerazione.
La solidarietà al Prof. Bearzi, che il gruppo consigliare del Partito Democratico formalizza con il voto favorevole alla mozione in discussione, si concretizza anche con la sottoscrizione della petizione da presentare al Presidente del Repubblica con richiesta di concessione della grazia.
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